mercoledì 19 novembre 2008

Dopo con enfasi



Se ne stava lì con altre, dentro a un cassetto... Cronaca con citazione

"Dopo, dopo, dopo..." andava ripetendo Pillola tra se e se. Non ci si confonda, non nel senso di poi ma in quello di -io dopo -tu dopi -egli dopa. Per essere esatti si dovrebbe dire -dopavo, al passato. Tutte, in fin dei conti per tutta la loro esistenza non avevano fatto altro che dopare. C'era chi dopava il cuore, chi il fegato, chi il pancreas, la bile, il connettivo, la libido, c'era chi dava forza, chi coraggio, chi faceva dormire e chi sognare...
"Ah che bei tempi..." pensava Pillola... "Io ne ho viste di cose dentro agli umani che non potreste mai immaginare... Neuroni in fiamme tra i lobi del cranio... e globuli bianchi come neve sfrecciare in vena come baleni... E proteine... E aminoacidi... Farsi catene, grosse come navi... E... Tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come scorie nella piscia... E' tempo di muffire."

E così dicendo si schiuse in polvere e stette, catatonica, da far pena al cuore... Ce ne fosse stato ancora uno in giro.

4 commenti:

enzo ha detto...

Fabio ne prendeva una per star calmo, poi per lavorare una per star sveglio, la sera invece non dormiva senza tavor...

Anonimo ha detto...

Bella la storia di Fabio... perchè non la finisci di raccontare qui sotto in un altro tuo commento...

enzo ha detto...

Fabio era sempre più triste, le occhiaie grigie arrivavano alla cintura dei pantaloni. Ogni giorno era una battaglia di sopravvivenza, per lui e la sua aziendina (una stamperia con una decina di lavoratori). Le banche si avventarono sui resti, lui per la seconda volta fallì. Non l'ho più visto.
PS- per una versione più integrale della sua triste storia rimando a altri momenti. Anche i fannuloni lavorano tanto, a volte.

Effe Ti ha detto...

Che storia triste... Per fortuna che in questo posto disabitato adesso certe cose non succedono più.

Solidarietà a chi lavorava!

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