
Cronaca di una riforma
"Le cose andavano così male che alla fine mi scelsero me!"... andava dicendo un Libro.
Con il pianeta disabitato anche lui era diventato un capo come un altro, così, ebbro e con la parola infeltrita, ripercorreva discorsi sentiti e risentiti... - "Se ti do tre negri tu che mi dai?"...poteva dire uno.
- "Beh dipende"... poteva ribattergli un altro.... "Me li dai vivi... o morti!?
...
"Quelli del mio circolo sì che sapevano come portarmi!" ... sospirava Cappello... "In affari non li fregava nessuno!" e a quel ricordo si lasciava andare ai Fumi, di naftalina purissima.
6 commenti:
magari.. mi sa che invece il testo è gia stato scritto, a Castel Fibocchi
beh.. più che il dizionario dei sogni mi viene in mente la smorfia napoletana, almeno i numeri,poi, li puoi giocare al lotto ed avere un sogno al quadrato
Quando niente sembra più aiutare, il sonno col sogno diventa l'unico rifugio "reale" che difende dagli incubi del troppo razionale quotidiano.
Ben vengano se aiutano a stare meglio. ;-))
Notte buona Cronista ;-))
Quando un sogno li seppellirà !!!
Noi ritorneremo a volare
@amici saturnino, trippi, tina, ernest...
che dire... avete colto nel sogno.
abbracci da altrove
un cronista
quel castel fibocchi?
Arezzo??
il venerabile maestro???
ma allora è tutto come da copione!
meno male, sia mai che mi si scombinino tutte le certezze..
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