venerdì 21 novembre 2008

Dove? Ovvero come, ma anche con chi...



Questa è una storia vera, che parla di identità e di aspirazioni ideali, credo.

"Eppure, pensavo si andasse di qua... No, no mi sa tanto che invece dovrei andare di là... E se provassi a tornare indietro?! Mmmm, meglio di no... Ho paura a tornare... E se allora facessi un tentativo di lì? Ma sì, sì mi sa che provo di lì... Certo però se..."

Tutto il giorno avanti e indietro, poi un po' a sinistra, più che altro a destra. Da quando era libero, fuori dal suo vecchio allevamento, Pollo era diventato incerto... e, sostanzialmente... fracassava le "uova".

3 commenti:

enzo ha detto...

Un po' criptica. "Ecco si...fracassava le 'uova'" mi lascia in una bolla sospensiva, cerco Pollo.

Anonimo ha detto...

Lo so ... da'ltronde per un pollo rompere le palle non significa niente mentre sin da pulcino impara cosa voglia dire sua madre quando grida a suo padre: "cocco deh, stai nel tuo e non rompermi le uova!".

enzo ha detto...

Il padre a quel punto era furibondo, non poteva permettersi di perdere autorità di fronte al figlio, e una gran beccata partì sul bel musino del giovane Pollo: "AIA", gridò, e si mise a piangere sotto le foglie di spinaci, nell'orto.

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