lunedì 17 maggio 2010
La mordacchia e la catena
Cronaca di cose che si inanellano
A quell'epoca il branco era ancora libero di abbaiare e così ognuno faceva sapere in giro di che pasta fosse il suo padrone...
"quello mi picchia - lui si spolpa anche il mio osso - quell'altro mi fa dormire tra le pulci - a me mi carezza solo se gli riporto la pallina" ... insomma, ne nascevano questioni ed ululati.
- Ma cos'è questo canaio! Basta coi latrati, da oggi stop ad ogni arf non autorizzato - tuonarono i padroni, pensando: - Can che non abbaia... non morde! -
.... così mi ritrovai sul muso di tutti.
Ed in effetti funzionò. Bastarono i mie quattro laccetti in croce senza tanti fronzoli e ogni abbaìo finì...
Al suo posto però adesso si è diffuso un ringhio latente e nient'affatto rassicurante.
"Mah...", mi dico ora tra me, "Vuoi vedere che mi tocca di rilavorare con quella vanitosa di Catena, lei e tutti i suoi anelli."
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4 commenti:
Catena si scorciava sempre più, la ciotola sempre lì a portata di muso. Bastava allungare un po' il collo e la misera zuppa di pane raffermo soddisfaceva comunque la vita.
Così, nonostante la pancia quasi vuota e la scarsa libertà, il canaio viveva la vita.
Non ricordava quasi più la voglia di prati e corse che avevano animato la sua infanzia.
Stretto vicino al palo, guardava i ragazzini giocare al pallone nel riflesso luminoso di uno schermo lontano. Era la sua vita.
Catena era di ferro come collare, tolta la mordacchia per consentire il misero pasto e la bevuta salvifica, un pochino d'acqua scivolò sull'anello...un giorno dopo l'altro lo corrose, quando l'essere immondo si chinò per liberare la bocca...fattolo, non ebbe il tempo di capire perchè quei denti affondati nella gola facevano così male.
Uno riprese a ululare e aiutò gli altri a liberarsi, non tutti scelsero la strada della libertà, anzi, furono pochi...ma si portarono via i cuccioli, sapevano quanto era importante allevare i cuccioli al vento della libertà.
Buona giornata Cronista. ;-))
Cronista...ma dove sei?
Un abbraccio amico mio.
Tina, il Cronista scorribanda spesso dalle parti del Giardino (frequenta gente poco raccomandabile), e mi dimentico sempre di aizzarlo un po' a scrivere. Vedrò presto di rammentargli le cronache altroviane...
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