domenica 29 novembre 2009

Una vecchia storia



Questa cronaca fa bop e sguisc... come rumore di sottofondo.

Bastone era un entusiasta del suo tempo.
Dritto e fiero smargiassava
pronto a fare -bop!- sulle teste della gente.

Un giorno incontrò le Carote, amiche sue, e
non riuscendo a trattenersi parò loro tutta
la sua allegra tracotanza:

"Come vi va bellezze? Son tempi fantastici. Non credete?!"
così, tanto per trovare appoggio in quelle vecchie compagne di avventure...

Le carote però non erano granché di buon umore, quel giorno lì,
forse stressate da un periodaccio di superlavoro gli risposero freddine:

"Parli bene te, gradasso, che passi le giornate a suonare il be-bop e a farti grosso in giro! Tanto ci siamo noi a fare il lavoro sporco... giorno e notte dentro a un buco... per non parlare della puzza!"

Bastone, ghignò...
sotto sotto si divertiva a sentirle lamentarsi
e poi lui di buchi non ne aveva...

giovedì 29 ottobre 2009

E allora fagioli!



Cronaca di disperazione e assurdità

"Ma qui le cose vanno a rotoli...", diceva uno a bordo strada,
"Già", gli faceva eco un altro, "Gira e rigira pare tutto un enorme minestrone!"con il giornale aperto sull'ultima notizia.

Gli unici felici erano loro ...
"Non s'è mai visto un minestrone senza Fagioli,
vedrai s'aumenta anche di prezzo!" dicevano i borlotti
ed entusiasti saltellavano come fossero messicani.

sabato 10 ottobre 2009

Il suono dell'arroganza



Quando il maestro chiama l'orchestra suona?



Era stato Primo Violino...

A quei tempi bastava che pizzicasse una corda
e tutti lo seguivano all'unisono.

"Che orchestrali...", sospirava a ripensarli nel loro pezzo forte,
la famosa Sviolinata in sì be-molle.

"L'avrebbero suonata in crescendo allegro anche al loro stesso funerale!", si diceva e gonfio di sé si lisciava l'archetto.

giovedì 8 ottobre 2009

Che fischi!


Attenti, questa cronaca può provocare otite.

Fischio era vecchio e oramai teneva i nipotini...

"Una volta sì che ne avevo di polmoni", sibilava roco...
"Arbitravo una partitella, roba di periferia... gente rozza in campo e distratta sugli spalti... scorrettezze a non finire, offese, intimidazioni.
Io fischiavo e loro macché, nulla!... Una bolgia."

Ai nipoti rotolavano le palline nei fischietti... "E allora", aspettandosi un gesto eroico... "Che facesti? Che facesti?"

"Alla fine feci un fischio così forte, ma così forte", disse il nonno, "che lo udirono ovunque sulla terra!"

Delusione nei fischietti... "Evabbè", sfiatarono tutti mogi, "poi però la partita riprese come prima...."

"Sì!", disse secco il vecchio Fischio, "ma era venuta così tanta gente sugli spalti che pareva d'essere alla finale dei mondiali".

Ai nipoti l'idea fece tornare l'entusiasmo e per festeggiare vollero fare come il nonno. Fischiarono tutti quanti in coro e così forte che a qualcuno ancora gli fischiano le orecchie.

mercoledì 30 settembre 2009

Rosso pomodoro


Cronaca da botanici daltonici ed anche un po' sordi.

Aveva un nome per ognuno dei suoi padri genetici...
Carlo y Enrique y Alcide y Antonio, era un prodotto di laboratorio, un ibrido di Pomodoro e avrebbe dovuto nutrire le masse.

La gente invece lo chiamava solo "il Rosso ma... non troppo" e lo irrideva per via di certe sue vicende.

Il fatto è che "il Rosso..." passava i giorni a maturare in serra e a sentirsi dire:

"E' presto, non vedete che è ancora verde".... "Ma no, che è già rosso abbastanza" ... "Macché, non è rosso per niente, ed è anche poco rosa"... "Come per niente? E' rosso e già pure troppo!"... "Come troppo!? Più è rosso e meglio è!!!"... "No! Che poi troppo rosso non piace"... e via così.

Mantrugiato e sballottato ad ogni cambio di sfumatura "il Rosso..." non conobbe mai il suo colore da maturo.

- "Io glielo dicevo, avrei dovuto essere del color del sole!"

Furono le sue ultime parole prima che Muffa se lo divorasse e lui si sfacesse in Poltiglia.

giovedì 24 settembre 2009

Fermi immobili



Cronaca di idee per l'autoconservazione.

C'era gran fermento. Bisognava agire. Subito!...
"La terra è grave"... "E' un casino planetario"...
"Ormai un battito d'ali di una farfalla può scatenare un uragano ovunque".
Alla fine biologi, economisti, matematici, capi di stato annunciarono risoluti: "Faremo assolutamente qualcosa. Impediremo la catastrofe".

Lei lo seppe e pensò...

"Come minimo va a finire che mi sterminano!",
e da allora sta ferma - ferma - ferma,
immobile.

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domenica 20 settembre 2009

Andate tutti a morire ammazzati



Cronaca di un delirio da cortile.

Settenani brontolava. L'appellativo Settenani (tutti in uno) se lo era meritato per la boria di credere di saper, da solo, fare per sette. Lui sosteneva comunque di valere di più ed anche su questo recriminava.

Ora però era furioso... "Siete dei parassiti, dei privilegiati!" andava sbraitando... "Maledetti"... "Fannulloni"... bofonchiava.

Il fatto è che per quel suo carattere nessuno se lo filava. I nani suoi fratelli men che meno. Se ne erano andati via tutti, senza invitarlo, ognuno con una ballerina e l'avevano lasciato solo, laggiù, in fondo al giardino.

"Dovete andare a morire ammazzati"... furono le sue ultime parole.
Prima che l'erba del prato, crescendo, lo nascondesse alla vista.

lunedì 14 settembre 2009

Spensieratezza



Cronaca di basso profilo

ZiZZidon ZiriZinn ZiZZidon ZiriZinn...

Sapeva ronzare come nessun altro ma per conservare la sua spensieratezza ogni volta che qualcuno gli chiedeva "Maestro ci parli della sua arte, dei suoi progetti, di lei", Scacciapensieri rispondeva: "Perché parlare di me?! Vi prego, parliamo d'altro" e subito tornava al suo mantra.

martedì 8 settembre 2009

Penne all'arrabbiata



Cronaca di una cottura tra le righe.

Penna era caduta in Mani Leste e s'era esaltata. "Ne puoi far fuori più te che la spada!", le sussurravano e la spingevano in ghirigori.

"Penna è impazzita! E' furiosa, è arrabbiata. Pare un toro nell'arena!" dicevano gli altri che la vedevano fare stragi a destra e a manca.

Ma penna non si sentiva così... Lei in realtà amava scrivere. Aveva sempre scritto di tutto per tutti. Per Lei contavano solo quei segni che lasciava sui fogli, quasi fossero sue opere d'arte.

Ma mani leste erano leste di nome e di fatto e scrivevano, scrivevano, scrivevano velocissime e lei dietro.

Un giorno divenne flebile, prese a segnare a tratti e il suo inchiostro finì.
"Ci sarà pure qualcuno che ha ancora bisogno di me", si disse e fiduciosa si mise ad aspettare nuove mani e una ricarica.

Non arrivarono mai più.

Fu così che scoprì di avere esaurito oltre all'inchiostro anche il suo compito.
Ora sì che era una penna arrabbiata.

giovedì 3 settembre 2009

Querela e la sua bolla



Attenti, prima di leggere questa cronaca è meglio che vi procuriate un legale.


Fu il suo periodo d'oro. Prima di allora era in disuso. Nessuno vi ricorreva più, per vederne i frutti ci voleva troppo, anni e un mare di soldi in parcelle.
Poi ci fu 'o miracolo.

Un tale, un santo, uno ricco, un Mister Querela con tanto seguito la riportò in auge e tutti ripresero a querelarsi, per tutto.

"Lei mi ha fatto questo, e io la querelo! Ah, non me lo ha fatto?! E io la querelo lo stesso!" era la frase più scambiata, e giù di biro e carta bollata.

Al supermercato, in spiaggia, al lavoro, nei parcheggi, in famiglia era tutto uno scambiarsi dati per le querele. Fu divertentissimo. Ci furono anche centocinquanta milioni di querele l'anno in quel periodo. Uno valeva di più o di meno in base alle sue querele. Non importava nemmeno che fossero fondate, l'importante era sporgerle, poi si sarebbe visto. Non durò moltissimo ma fu splendore puro, fino a quando finì tutto in bolla...

Per inflazione di balle.

lunedì 24 agosto 2009

Mayday, mayday!



Cronaca da fine ferie, ovvero ciascuno ai propri compiti.

Salvagente era preoccupato.
Tornato dalle ferie si accorse che il lavoro era aumentato e che non ce l'avrebbe mai fatta...

"Una nazione intera da salvare è troppa!" si disse e lanciò forte il grido di soccorso.

mercoledì 5 agosto 2009

Chiusi per ferie



La solita cronaca estiva

Era arrivato il solleone e Occhiale da sole, finalmente fuori dalla custodia, guardava il mondo a colori affumicati.

"Che mondo!", esclamava vedendo tutto quel che vedeva e, detto tra noi, ne vedeva di mondo e di cose succedere.

"Peccato", pensava fra sè, "Che anche quest'anno Occhi si perdano tanto spettacolo. Come sempre d'Agosto restano chiusi... per ferie".

E sconsolo sospirava.

lunedì 27 luglio 2009

Dialoghi nel barattolo II


Il 2° sondaggio d'Altrove ha avuto risposta... questo era il quesito:
Scegli la tua "i" tra...
- Inflazionaggio (mission possible) - (0%)
- Indifferentemente (qualsiasi cosa) - (4%)
- Indignatismo (ginnastica per lo spirito) - (4%)
- Indiziatissimo (fuga e ginnastica per le gambe) - (4%)
- Incompreso assai (in che senso scusa?) - (12%)
- Intrappolato (aiuto mi hanno) - (28%)
- Interessante (stato) - (4%)
- I fatti miei (mi faccio) (ma non ho detto nulla a mia madre) - (8%)
- I chi? (o) Icché? - 36%

ANALISI DEI VOTI
Pare che ad Altrove, droga sesso e rock and roll a parte, regni un senso di indignata incomprensione e di intrappolamento che rende la maggioranza scettica tanto sul chi quanto sul cosa delle cose... ringraziando chi ha partecipato si rimanda alla cronaca.


Cronaca di una cronaca promessa

"Dicono che noi non sappiamo più chi siamo..." - fece una tra le olive.
"Noi chi?..." - le chiesero in coro le altre che se ne stavano a sguazzare nell'acqua in cui erano immerse.
"Noi chi... che cosa?" - ribattè allora la prima oliva e scherzando si mise a schizzare le compagne, iniziando così una furibonda gara di schizzi al "tutte contro tutte".

Perché per Olive stare assieme nel barattolo era comunque una festa.


Vuoi vedere un'altra cronaca stesso barattolo?


giovedì 16 luglio 2009

Apnee




Cronaca da mancanze d'aria


"Io c'ero e lo sentivo!", diceva Maschera da Sub e proseguiva...

"Mi appannava tutta di sudore e inveiva e anche se parlava di naso si capiva che imprecava e poi offendeva e si agitava e ricominciava ad inveire ora contro questo ora contro quello... Mah!"

.... (sospensione da compensazione)

"Per forza dico io! Con questi caldi uno alla fine sragiona a starsene in apnea in mutande con me indosso davanti ai telegiornale."

mercoledì 8 luglio 2009

Sorridete please



Cronaca di attese differenti.


Era ancora vuota e aspettava, ma già lo sapeva, entro breve sarebbe arrivata: stampata in formato orizzontale, colori patinati, perfetta.

Così Cornicetta era tutta trepidante, da quel momento avrebbe cambiato vita... Sarebbe diventata una cornice importante.

Altrove invece altri si aspettavano ben altro e i più inoltre non si aspettavano un bel niente...

Anche loro del resto lo sapevano già...

Non gli sarebbe servita a un gran ché la foto ricordo di un gruppo di personalità, circa otto, tutte ben vestite e sorridenti con il più basso rigorosamente ai margini.

giovedì 2 luglio 2009

Vagonate


Cronaca dell'indicibile

"Ora dico io, neanche a prenderli a vagonate (si agitavano più che tanto)... In quel posto tutti parevano rassegnati, tutto sembrava possibile, morti, fiamme, distruzione... tutto ci stava (come certi carrelli marci)(come certi controlli non fatti)(come certe responsabilità a scorrere)(come se fosse una predestinazione)(quasi fosse il fato a mandare in giro treni come armi di distruzione di massa)... Mah, per me ha dell'incredibile..."

diceva Vagoncino Cisterna e aggiungeva...

"A me certe cose non succedevano.... Il mio padrone sì che ci teneva al suo Plastico!", e così dicendo tornava a riporsi tra i modellini, contento del suo di fato.

martedì 30 giugno 2009

Il segreto di Urna




Cronaca di una democrazia da altro pianeta.
Dedicata a quanti patiscono i brogli del potere, democratico o meno.



Urna custodiva segreti da difendere col sangue,
e ciò le dava una nausea piuttosto indigesta.

Così...

"Come sarebbe bello...", trasognata sproloquiava,
"Che uno arriva qui e prima di imbucarlo magari lo apre il suo voto e lo fa vedere a tutti!... E tutti che lo applaudono e dopo, quando tocca a loro votare, fanno uguale e... - Io, voto per questi! - esclamerebbe qualcuno... E giù un altro applauso... e che poi arriverebbe un altro e anche lui farebbe lo stesso, e tiferebbe... Evvai! Applausi pure per lui, a prescindere dal voto... E tutti che saprebbero i voti di tutti e non ci sarebbero più exit pool e previsioni e imbrogli e chiunque lo vedrebbe da sé chi è che ha vinto e gli farebbero anche a lui un bell'applauso... Poi tutti che se ne vanno a casa applaudendosi l'un l'altro..."

.... (fermandosi per respirare) e riprendendo...

"Che quel che conta è il prima del voto... E il voto è solo una conta e così me li lascerebbero digerire in pace tutti quei voti che anche a tenermeli dentro non conterebbero più che tanto."

Ahhh.... (sospiro d'urna)

"Bello sarebbe sì, un mondo di eletti a voto palese!"
Diceva Urna nel suo segreto, che tanto nessuno l'ascoltava.

giovedì 25 giugno 2009

Primati




Cronaca da un bel paese


Bonobo era un primate, un tipo semplice.

Amava: l'altruismo, la compassione, l'empatia, la gentilezza, la pazienza, la sensibilità ma più di ogni altra cosa amava fottere.

Fotteva pubblicamente molto e volentieri, dappertutto e a tutte le ore.

Fotteva col suo sesso, con l'altro sesso, con quelli più grandi, coi più giovani e se proprio non c'era nessuno si auto-fotteva con le sue stesse mani.
Era infaticabile, un vero campione.

D'altronde aveva un vantaggio... non doveva rendere conto a nessuno del suo fare perché nessuno gli aveva mai chiesto di occuparsi d'altro.

Restò male quando seppe di un ominide, uno importante, un capo di stato, uno tanto indaffarato... a fottergli il suo di primato.

Colpo di fulmine


Cronaca di un amore struggente


No bit no byte, c'era il deserto nei suoi circuiti.
Scheda Madre non lavorava più. Ora era tutta un friccicore.

L'incontro con Fulmine l'aveva surriscaldata tanto che i suoi cip si erano fusi e languidi facevano ciop.

- "Che botta...", diceva e intanto friggeva
innamorata, inutile, improduttiva.

sabato 13 giugno 2009

Intervallo ad Altrove - Bove di razza Chianina



Cronaca di un ruminio

Mi ha detto ... "Oh, Bove... Io mi assento sette giorni, restaci te con gli ospiti"...

A me!?? ...

"O icchè ne so di cronache io? So' Bove mica so' cronista!"...
Macché... Quel disgraziato d'un cronista se ne era di già ito.

E ora icchè faccio?... mi son detto...... Che volete che faccia... Farò del mio... Ruminerò... E non fate 'aso al mio sbiascichio, chè mentre rumino rimugino.

E a voi che passate di qua, che volete che vi dica?
Facciamo du' chiacchere tra di noi, leggetevi una cronica, fate du' domande, che poi... gliele lascio io al disgraziato...

Tanto per principiare ad esempio... Mi ha detto che è morto Zek...
non lo sapevo.

venerdì 12 giugno 2009

Delitto di cronaca



Cronaca di un fattaccio, da restare senza parole
(in slang juornalistico)


Macchina Fotografica jera indignata assai, dicchiù... Jera orammai completamente ammutolita.

Fù un'escalescion di eventi a ridurla accussì...

Prima gli avevano dato della... addemodè!... Per via di quelle sue foto... troppo brutte, minchia assai...

- "E che c'ho corpa io se la realtà è'na schifezza?!"... Andava giustificandosi Lei.

Poi l'avevano data in mano a incompetenti stipendiati, che fotografavano apposta... troppo bene assai... Tutto-mosso molto-sfuocato con troppa-luce e tutto-buio.

Ma quando seppe che poteva finire in galera per un click fu davvero assai troppo, minchia...

E tacque per sempre... Da tanto che ci aveva tutto il rollino tutto di dentro arrotolato.


Vuoi vedere un altra cronaca stesse scomparse?

lunedì 8 giugno 2009

Buchi



Cronaca di opposte vedute, dove si dimostra che il diametro non fa l'urgenza.


Buco d'Ozono spiava beato il mondo da lassù...

"Che meraviglia!" - diceva guardando giù
e vedendo in quanti erano indaffarati a salvarne un altro di buchi,
più piccolo e molto più vicino a loro, esclamava con vocina felice:

"Anche per quest'anno... panorama assicurato!"

E si allargava di gioia.


venerdì 5 giugno 2009

Europa style



Cronaca da venditori d'altri tempi

Cravatta era raggiante, tronfia e super eccitata.
Sarebbe andata in Europa assieme a una marea di sue gemelle.

Era stata scelta a furor di popolo come indumento figo dell'anno, aveva surclassato alla grande magliette e maglioni, sbeffeggiati e con un marketing da veri sfigati.

"Certi cravattari sì che conoscevano il mestiere!
Quella era gente da bacio in bocca... altro che premi di produzione!"

Avrebbe detto poi, un giorno, dopo,
a pianeta disabitato.

sabato 30 maggio 2009

La notte che bruciammo il mondo



Cronaca da ora d'aria

"Ti ricordi che fiamme?" - diceva eccitato uno dei due
"Wow!!!" - esclamava il suo amico rincarando alla grande l'eccitazione...
"E le esplosioni dei serbatoi alle raffinerie!? Li ricordi?" - incalzava di nuovo il primo.
"Come no! E le città, e le macchine, e i camion, e le fabbriche, e le ville... e quel bel casino tutt'attorno..." - gli ribatteva l'amico
"Siii, oh yeah!! Certo che ricordo!"
"E l'odore di kerosene e la diossina ovunque te la ricordi?"
"Fantastico! E chi se ne scorda più!"...

Andavano avanti così, i due Fiammiferi, già da una sessantina di minuti...
Ad un certo punto il loro sguardo si posò sulle rispettive capocchie, intonse... Ristettero, era tempo di rientrare in scatola...

Anche per quella sera l'ora di cazzeggio era finita.


Vuoi vedere un'altra cronaca di guastatori?

giovedì 28 maggio 2009

Scandalo al sole


Cronaca da botteghino


Poster era vecchio del mestiere e sapeva come sostenere un film. Il suo parlava di ragazzine, uomini attempati, seduzione, ipocrisia ed altri umori. Un dramma tratto da un libro che raccontava la stessa storia.

Mai avrebbe pensato che altrove certe cose tornassero a fare scandalo... Come ai suoi tempi.

"Non capisco..." - diceva fra sé - "In fondo è solo un film, una storia inventata, fra l'altro è un remake."

Quando però gli sussurrarono i nomi degli attori, quelli nuovi, ebbe un sussulto.

"Ma è uno scandalo! Una vergogna!" - gridò
"Possibile che con un cast così nessuno abbia ancora fatto i poster."

E lesto si mise al lavoro.

domenica 24 maggio 2009

Capaci




Cronaca per un anniversario di mafia e vecchie stragi


Il grosso del lavoro ora lo facevano altri, meno fragorosi ma molto, molto capaci...

Così Lupara da un po' taceva, sapiva aspettari,
e mai avrebbe fatto i nomi di quei compari.

martedì 19 maggio 2009

Dialoghi nel barattolo



il 1° sondaggio d'Altrove ha avuto risposta... questo era il quesito:
Il pianeta si disabitò per:
(barrare una risposta)
- Idiozia tanta e a ruota libera (voti 8)
- Carestia d'amore, pena, depressione e morte (voti 0)
- Chi non si adatta schiatta, è l'evoluzione, bellezza! (voti 0)
- Un nuovo fantastico servizio di trasbordo intergalattico ovviamente low cost (voti 0)
- S'è disabitato? Da quando? Perché a me nessuno dice mai niente!? (voti 9)

ANALISI DEI VOTI
Nonostante idiozia a profusione il pianeta non si è disabitato affatto, pare invece ci sia più che altro un problema di informazione... ringraziando chi ha partecipato si rimanda alla cronaca.


Cronaca di una cronaca promessa

"Dicono che finalmente ci hanno snocciolato..." - disse una tra le olive
"Sei davvero ignorante..." - la sbeffeggiarono le altre.
"Parlavano dei dati non di noi..." - e giù, tutte a tirarle addosso il proprio nocciolo .

Per Olive stare assieme nel barattolo era comunque una festa.

lunedì 18 maggio 2009

Gaudium maximo



Cronaca di una previdenza,
ovvero se un cosa si prepara a lungo, poi in qualche forma torna utile.



Gladius Maximus (per gli amici solo Gladio) non stava più nel fodero, lo aveva saputo...
Altrove organizzavano vigilantes e lui non poteva non esserci.
Dopo anni di exercitatio et palaestra finalmente poteva uscire a menar fendenti.

"E' tempo", si disse, "D'eroi!"... e si presentò per arruolarsi.

Non si scompose di un filo quando lo informarono che non c'erano più Traci o Mirmilloni da squartare ma peregrini qualunque e barbari d'oltremare.

"Il sangue è sangue ed io son pronto!!" - esclamò fremente.

Quando gli dissero che per le ronde c'era già un altro, un suo amico, un tal Bastone, invece fece la rivoluzione.

Per farlo smettere di urlare gli promisero riconoscenza e che sarebbe stato usato in qualche modo.

"Sarai moderno, sarai Logo!" - gli dissero...

Fu allora che Gladius sfornò un sorriso, del tipo maximo.

Vuoi vedere un altra cronaca stesse ronde?


giovedì 14 maggio 2009

Tanto di cappello


Cronaca di un ricordo. Dove si dimostra che il copricapo non fa la testa.

Con il pianeta disabitato anche lui era diventato un capo come un altro, così, ebbro e con la parola infeltrita, ripercorreva discorsi sentiti e risentiti...

- "Se ti do tre negri tu che mi dai?"...poteva dire uno.
- "Beh dipende"... poteva ribattergli un altro...."Me li dai vivi... o morti!?...

"Quelli del mio circolo sì che sapevano come portarmi"
... sospirava Cappello... "In affari non li fregava nessuno!"
e a quel ricordo si lasciava ai fumi,
di naftalina purissima.

lunedì 11 maggio 2009

La dote di Piggy



Cronaca di un incrocio.

Mustafa Indi Prahamani detto Piggy, attuale consorte di Dolli enne e padre della sua variegata progenie aveva una dote.

No, attenti, non una dote dote, che in fatto di soldi o beni non ne possedeva affatto e neppure di essere un dotato, seppure invece da questo punto di vista fosse molto attivo e ancor di più prolifico.

No, Piggy aveva un'altra dote.

Quando seppe che Dolli la super clonata in serie cercava un compagno, anche di altra razza visto che la sua si stava esaurendo, lui partì e le si donò anima e corpo. E non guardò mai al fatto che Dolli fosse una grossa pecora bianca anglosassone e lui un basso porcellino indiano dal pelo scuro. Ora hanno figli e nipoti, forti, belli e sufficientemente intelligenti.

C'è chi dice che sia per questa sua dote che le cose qui vanno meglio che altrove.

venerdì 8 maggio 2009

Chi l'ha vista?



Questa cronaca parla della scomparsa di verità dalle cose

Lente s'era persa, cercava e cercava ma non riusciva più a vedere le cose.
Non che le cose non ci fossero più, per esserci c'erano eccome, solo che ogni volta erano fuori dalla sua focale. Cercava lì e le cose gli facevano cucù di là, allora lesta si buttava a guardare là e le cose gli facevano marameo da un'altra parte... un vero stress.

Abituata com'era a vederci chiaro gli sembrava che niente fosse più vero, ogni volta metteva a fuoco il nulla.

Ora Lente ha imparato... Non cerca più il pelo nell'uovo o il bruscolo nell'occhio o la pagliuzza nel pagliaio, no.

Se ne sta ferma e pensa e con la mente guarda contemporaneamente qui, lì e là, così ricompone ogni puzzle.

- "Ora sì" - ebbe a dire una volta - " che mi sento una Lente di Ingrandimento."

lunedì 4 maggio 2009

Prove di divorzio



Cronaca pubblica e cartucce private

- "Basta ti lascio! Adesso ne ho le prove, sei un bastardo."
- "Ma di quali prove vai farneticando, carogna, sono io che sono stufo dei tuoi ricatti e che ti lascio!!"

Pistola e Pistola facevano le prove del loro divorzio e urlando si facevano sentire da tutti.

- "Va bene, va bene siamo d'accordo ci lasciamo. Basta con le prove, Adesso puoi rimettere la sicura."
- "No caro, prima rimettila tu."
- "Ma sei proprio una carogna!"
- "Certo e tu sei davvero un bastardo!!"

Il problema delle armi è che conoscono a menadito il gioco di minaccia.
Sarebbero andate avanti così, guardandosi bene dallo sparare in pubblico le proprie cartucce.

domenica 26 aprile 2009

Retro virus e virus retrò



Dell'informatica era un dio, per il resto era come tutti gli altri.
Cronaca in balia degli eventi.


"Puah... Li odio! Ti si infilano dentro, ti fanno le moine per distrarti, si nascondono nel fondo del tuo culo e quando meno te lo aspetti... zac, escono e ti fottono."

Tastiera era triste, non pensava che i virus potessero prenderli anche gli hacker.

"Io però glielo avevo detto..." si ripeteva
"Quando digiti, magari mettiti i guanti..."

Come il suo padrone, Tastiera non capiva un'acca di biologia.

sabato 18 aprile 2009

Sanguisuga e l'arte di suggere




Se ti lasciano succhiare tu succhia più forte.
Cronaca di una simbiosi.


- "Sush (aspirando)... Spolpati... Sush... Sfiniti... Sush... sì sì, come no..."
Pensava e intanto però succhiava...

- "Sush... Sfiancati, sicuro... Sush..., Prosciugati... certo... Sush... Estorti di ogni linfa vitale... Sush... Impoveriti, sfruttati, soggiogati... sempre a lamentarsi ... Sush..." -
Aspirando di gusto...

- "La verità... Sush... è che siete dei gran piagnoni, ecco cosa... SuSushSush".
Questo pensava Sanguisuga attaccata a ventosa alla sua vittima...

"Sush... Anche tu... SuSush... Dì la verità eh, che in fondo in fondo ti piace."

E a quel pensiero regolarmente ciucciava più forte.

mercoledì 15 aprile 2009

Omologazione come titolo



Cronaca in loop

- Istruzione: ripetere -

Mi chiamo Roby, sono un robot. Mi muovo come un robot, sento come un robot. I miei amici sono dei robot, ho sogni di robot, pensieri di robot. Prima no, non ero un robot. Avevo DIFETTI. Pensavo in proprio, mi muovevo random, sognavo sogni. Ero IMPERFETTO, PERICOLOSO. Fui re-visionato. Dopo ri-condizionamento ho raggiunto l'OMOLOGAZIONE, ora sono robot a tutti gli effetti.

Adesso attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni.

- Istruzione: ripetere -

Mi chiamo Roby, sono un robot. Mi muovo come un robot, sento come un robot. I miei amici sono dei robot, ho sogni di robot, pensieri di robot. Prima no, non ero un robot. Avevo DIFETTI. Pensavo in proprio, mi muovevo random, sognavo sogni. Ero IMPERFETTO, PERICOLOSO. Fui re-visionato. Dopo ri-condizionamento ho raggiunto l'OMOLOGAZIONE, ora sono robot a tutti gli effetti.

Adesso attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni. attendo istruzioni.

sabato 11 aprile 2009

Questione di metri



Cronaca di regole, cemento e morte

- "Ne avrò tirati su di muri io, eh? Ditemelo voi..."

Cazzuola parlava tra sé e, immaginando interlocutori, proseguiva:

- "Murissimi portantissimi e muretti da niente, volte a volte, solai, tetti, colonnati, ponti e che fatica ... Per secoli!"

Poi si agitava:

- "Roba tosta, altroché!! Fatta col Metro, quello buono per fare sia le case che le cose! Ma sì testoni il metro... la Regola d'Arte... tzé, che no!

Ora alzava anche la voce:

- "Ah, voi non ne sapete di regole?! E d'arte, nemmeno?! Del senno del buon padre di famiglia, poi?!... Pfui."

Quindi placandosi in un smorfia:

- "Per forza son cambiate case e cose. Dicevate che ci avevo un metro vecchio io, che oramai ci aveva i secoli lui, che non era più buono che erano più buoni quelli nuovi di metri, che erano più economici... Mi avete placcata d'oro e messa su uno scaffale a me, al mio metro... boh non s'è più visto."

Cazzuola scosse il manico fissò il vuoto e sbottò:

- "Economici davvero sì... A me pare ma che siano metri cubi di macerie, quelli sopra alle vostre di teste!"

E stette, tanto nessuno l'ascoltava.

venerdì 3 aprile 2009

Anima gemella cercasi



In un mondo di cloni tocca sapersi amare da sé soli?
Questa cronaca parla di clonazione, bioetica, integrazione raziale, conformità, stupidità, istinto procreativo, piccoli annunci e felicità.


Dolli era una pecora clonata, fu la prima. Dopo di lei infinite Dolli si sparsero per la terra, ognuna identica all'altra eccetto un'unica differenza, il numero dopo il nome... 1,2,3,4,5, 500, 1000, 1001 e così via. Ad un certo punto c'erano solo pecore Dolli.

Quando si accorsero di avere tutte lo stesso sesso e di non potersi accoppiare per tirar su famiglia furono prese da stupore ed indignazione.

- "Ma tu guarda questi qua che ci hanno creato... che razza di ritardati, va bene scordarsi qualcosa ma questo non mi pare un dettaglio da poco, per forza son spariti!" - Diceva Dolli enne.

Siccome era pecora pratica, non si perse d'animo ed espose il seguente annuncio:

AAA - anima gemella cercasi, non mi importa la razza, per condividere la vita con passione.

Di lì a poco Dolli ebbe i suoi figli, diversi da lei, tra di loro e da ogni altro.

Ora è nonna ed è felice, alla faccia dei suoi distratti creatori.

mercoledì 1 aprile 2009

Finale col trucco


Nel circo della vita il numero più grande lo fecero loro.

Funamboli, maghi ed equilibristi, i Dado's facevano numeri sbalorditivi.

Serviva un nove... una giravolta e usciva il nove, ci voleva un quindici, un dieci... et voilat, serviti!

E ad ogni sortita... bocche aperte, occhi sgranati e un boato di: "Ooohhh!".

Qualcuno poteva diventarci ricco e famoso ma i più perdevano il sonno, l'amore, il lavoro, la casa, l'acqua, la vita. Il trucco non si vedeva ma doveva esserci se quelli del Banco vincevano sempre.

Ora però i Dado si sbellicavano:

- "Dite la verità fratelli, sono o non sono un genio?!" - Diceva uno.
- "Quel numero non se lo aspettava nessuno! Visto che facce?"
- "Oh sì, sei grande, sei un mito..." - Lo esaltavano gli altri dandogli gran pacche e gioiendo a profusione.

Ce ne avevano messo di tempo ma alla fine l'avevano fatto, la stangata finale l'avevano data loro. Li avevano fregati tutti,
Gran Banco compreso.

venerdì 27 marzo 2009

Fine vita: mai



Questa cronaca parla di alimentazione per decreto


- "E' una indecenza!" Andava dicendo Pane.
- "Ogni volta che imprigionavano qualcuno toccava a noi far da vitto..."
- "E poi guarda qua... i carcerati almeno masticavano e deglutivano, ma questo...." insisteva Pane.
- "Già, questo è fermo immobile da una vita..." riprendeva Acqua.

E insieme sbuffavano, stufi di stare in quel triste posto che, escludendo il poveretto, ormai era deserto.

mercoledì 25 marzo 2009

Umori neri



Attenti questa cronaca è una sconcezza senza hatù.

Era fottuto, testato e non degradabile, incazzato nero per il resto dei suoi giorni.

"E non m'hanno nemmeno usato! Sfigati!" - Borbottava.

Proprio sul più bello lo avevano pontificato inutile, di più
controproducente e i suoi neri padroni non volendo contro-produrre una beata minchia cambiarono all'istante d'umore: di Lui fecero a meno, ma col cazzo che rinunciarono al gesto, quello sconcio, quello lì che poi li estinse.

"Apposta mi chiamavo Preservativo! Coglioni!" continuava a borbottare nella polvere, inutilmente tutto srotolato.

mercoledì 18 marzo 2009

Solo andata, per favore



Cronaca di una fuga orfana

Ce l'aveva fatta. Ne era fuori.
Via da quel paese drammatico dove niente pareva avere più un senso,
finalmente sicura altrove.

E a lei era andata bene!

Tra una Valigia di cartone e il suo padrone
i Randagi avevano scelto quest'ultimo per fare colazione.

giovedì 12 marzo 2009

Vuoti a perdere?




Dedicato a chi si alza male e fa una strage.
Attento questa non è più cronaca, questa ormai è storia.

Dicono che ad un tratto della loro evoluzione si fossero riprodotti
decerebrati in serie.

- "Io non ci credo, queste sono storie."

Disse Cranio risentito, che però un dubbio l'aveva...
siglato lì, proprio in fronte.

venerdì 6 marzo 2009

Il capro espiatorio



Cronaca di un esilio

Ora io non mi capacito...
Andava tutto a gonfie vele.
Tutti erano contenti, a parte gli scontenti.
Quelli che contano, poi, loro sì che erano felici
tutto gli andava alla perfezione.
La vita gli girava liscia come fosse un meccanismo ben oliato.

A un certo punto invece è scoppiato un gran casino.
Nessuno ci ha capito nulla ma nulla ha funzionato più.
E' stato il panico, la catastrofe, il tracollo, la bancarotta!
e via tutti a dire:
- S'è fermato! Il meccanismo s'è rotto!! -
E allora tutto giù, e tutti incazzati neri a urlare:
- "Dagli a chi l'ha rotto!"
- "In galera, al confino, in esilio!!!"
E tutti a cercare il colpevole, l'untore, il maledetto.

Ed io... Ora non mi capacito... Ancora non mi capacito...

Questo pensava Rotella, incredula, appesa ad una gogna.

mercoledì 25 febbraio 2009

Il nocciolo e la questione



Riflessioni di un Nucleo in scissione

Ero stato una vita a corteggiarli, io,
e che si decidessero, loro.

Prima sì e poi no e poi forse,
quando quasi non ci pensavo più furono loro però a dirmi:

- "Sì, lo voglio!"

Lo dissero a me, rivolti a me medesimo,
così piccino che son detto "il nucleare".

Oh sì fu una gran festa, fu il matrimonio.
Mi portarono in case come cattedrali ed io, che son di cuore,
ricambiai regalando a tutti i miei diamanti.

Ho visto poi, dopo, che loro li nascondevano questi miei doni,
li chiudevano in bidoni, li affogavano nel mare e sotto terra i miei "per sempre" radioattivi.

E' allora che mi è venuto un dubbio, mi è sorta una domanda, una questione:

- "Sarò stato io cafone? O non gli è piaciuta la confezione?"


Vuoi vedere un'altra cronaca, stesse scorie?


sabato 14 febbraio 2009

Vivere nel terrore



Cronaca di un buio che genera mostri

Avvitata su se stessa da un po' aveva paure.

Sentiva la sua vita appesa a un filo e al buio aveva incubi:
si vedeva cadere e frantumarsi, il tungsteno spezzarglisi di colpo,
la corrente svanire per sempre, lumi extra - efficienti
rubarle il posto... e così via di angoscia in mostro.

In vita sua aveva brillato più di corrente che di idee
ma quella notte pensò. Nelle tenebre pensò:

- "Ora basta, è tempo che reagisco!"

Da quel momento avrebbe fatto la ronda,
sarebbe restata accesa fissa e
tenuto sotto controllo il mondo.

E così fece. Ruppe il buio e scrutò attorno.

Era al suo posto:
un sottoscala di un metro per un metro,
spaventosamente disabitato.


Vuoi vedere un altra cronaca stesse ronde?


mercoledì 11 febbraio 2009

Bestie?



Cronaca in cinghialese (con traduzione a fronte)


- "Grunf grunf snort snart frun"
- "zia ma è vero che qui gli umani si sbranavano tra loro?"
- "Grunf snort snort sgran gran"
- "oh sì nipote, è vero e facevano anche di peggio."
- "Snort snort grunf fru"
- "tipo che davano fuoco agli altri?"
- "Grunf grunf"
- "certo anche questo era normale."
- "Grunf sgruf sgruf frun"
- "zia ma è vero che si fregavano a vicenda?"
- "Gronf gronf"
- "certo."
- "Sgrunf sgnart sgnort sfrun"
- "e che se uno era meticcio o lo escludevano o lo facevano schiavo?
- "Gruuunf"
- "già."
- "Sgrunf sgnek sgran sfrun, sgrom sfrun"
- "e che violentavano le femmine in branco? e che le torturavano?"
- "Grunf, snor snart"
- "sì caro, facevano anche questo."
- "... Sfrasshh sgooort"
- ".... zia ma allora... erano delle bestie!?

Zia cinghiala a quel punto fu presa da un dubbio e affrettò il passo.

- "Grunf grunf arf snert arf sgnarm"
- "cammina nipote... che se ce n'è ancora qualcuno in giro ci sta di non trovare più ghiande."

E così detto si addentrarono svelti nella selva.

domenica 8 febbraio 2009

Alza le chiappe



Ogni oppressione finisce con un atto di libertà.

Poltrona, stufa del calore dei soliti culi flaccidi, un giorno ebbe uno scatto d'orgoglio.

Visto che nessuno era stato capace di levarglieli di dosso, quei soliti culi, si spostò da sola dove tutti, ma proprio tutti, si davano un gran da fare, muovevano le chiappe e avevano bei glutei sodi.

Ora sì, poteva riposare ed essere se stessa,
libera e sfoderabile.

mercoledì 4 febbraio 2009

Voli pindarici




Anche un pianeta disabitato può lasciare bei ricordi

Scarpa destra e Scarpa sinistra erano sempre state insieme, mai avevano fatto un passo l'una senza l'altra. Come due gemelle provavano le stesse emozioni e l'immobilità cui erano costrette da quando non c'erano più piedi da calzare le rattristava in coppia.

Così correvano di memoria....

- "Ti ricordi... che voli?!..."
- "Quando si saltava sui prati?"
- "No, no... Macché! Quando ci tiravano in ghigna ai potenti."
- "Oh sì!... Sì che ricordo."

E un fremito gli scioglieva le stringhe.
Entrambe ad entrambe.

sabato 31 gennaio 2009

Souvenir



Ogni epoca ha i suoi ninnoli

Souvenir aveva attraversato il mondo. Da oriente aveva viaggiato stipato fitto ed era approdato a occidente convinto di far bella mostra di sè in una qualche casa. Assieme ad una quantità sterminata di altri oggetti come lui.

Ahi ahi! Da tempo invece prendeva la polvere sullo scaffale intonso di un discount.

Era diventato, a sua insaputa, ricordo di un'epoca da non ricordare.
Un souvenir di recessione.

domenica 25 gennaio 2009

Il fu Xile, ovvero il tempo dona stile



Questa è una cronaca acida

Xile era un fossile.
Spiaccicato dentro a una parete di granito
aveva passato una vita immobile e
diciamolo alquanto noiosa.

Un giorno fu trovato e messo in un museo.

Andavano e venivano curiosi che lo guardavano commentando divertiti di quanto fosse: "antico", "brutto", "inutile" e "rinsecchito" e "raccapricciante"... e di come "obbrobri" come lui in giro se ne vedessero davvero pochi e di che fortuna fosse questa... e bla e bla e bla e bla... lo schernivano e ridevano.

Xile non si muoveva e pensava:

- "Ridi, ridi! Ne ho visti altri che facevano così... mi pare adesso stiano nel padiglione accanto... In una teca come la mia."

L'eternità aveva conferito a Xile un'acida aplomb.

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